Canali Minisiti ECM

Scoperti i geni che decidono il successo dell'immunoterapia contro i tumori

Oncologia Redazione DottNet | 02/03/2021 12:02

Attualmente le immunoterapie falliscono nel 60-80% dei casi, e in alcuni pazienti sono addirittura dannose, perchè stimolano pericolose reazioni autoimmuni

Un test genetico potrà stabilire la risposta dei malati di tumore all'immunoterapia, aprendo così la strada a migliori possibilità di cura, più personalizzate. E' infatti da alcuni geni che dipende l'efficacia o meno di questa terapia.l risultato è descritto sulla rivista Immunity da Davide Bedognetti, dell'Università di Genova e Direttore del Cancer Program del Sidra Medicine di Doha, in collaborazione con l'università della California di San Francisco.  Attualmente le immunoterapie falliscono nel 60-80% dei casi, e in alcuni pazienti sono addirittura dannose, perchè stimolano pericolose reazioni autoimmuni. I ricercatori in questo caso hanno scoperto che è nel Dna dei pazienti che si nasconde la chiave per far funzionare bene i farmaci immunoterapici, che risvegliano il sistema immunitario contro il tumore.  Analizzando quasi 11 milioni di varianti geniche, su oltre 9.000 pazienti con 30 diversi tipi di cancro, hanno infatti individuato dei geni che regolano il sistema immunitario e stabiliscono quali pazienti risponderanno meglio agli immunoterapici e quali no.

pubblicità

Si tratta di 20 regioni del Dna con questo effetto immunoregolatorio, tra cui quelle che controllano la via dell'interferone, un meccanismo che viene attivato anche durante la risposta antivirale e in alcune malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1. Bedognetti ha visto in particolare che alcuni pazienti hanno dei geni per proteine del sistema immunitario che equipaggiano il paziente con un bagaglio di armi antitumore, favorendo l'azione anticancro spontanea delle difese immunitarie. Altri invece hanno dei geni che non favoriscono la lotta al tumore da parte del loro sistema immunitario. Il prossimo passo sarà mettere a punto dei test genetici per prevedere chi risponderà alle immunoterapie, in modo da personalizzare le cure e sviluppare farmaci immunoterapici ad hoc per chi non risponde alle cure. 

Commenti

I Correlati

È il dato saliente dello studio Emerald-1 presentato all'American Society of Clinical Oncology Gastrointestinal Cancers Symposium a San Francisco, da Riccardo Lencioni, docente di Diagnostica per Immagini all'Università di Pisa

Ascierto (Pascale): “Aggiornare le indicazioni”. I benefici dell'immunoterapia neoadiuvante si estenderebbero anche alla prevenzione delle recidive, molto frequenti nel melanoma

Ecco i dati: 2.109 nel carcinoma polmonare, 1.344 nel melanoma e 588 nel tumore del rene

Pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia riduce del 21% il rischio di morte

Ti potrebbero interessare

"Grazie a capacità diagnostiche ma anche per un incremento di steatosi epatiche"

In Italia l’incidenza del tumore al polmone è stimata in 40mila nuovi casi all’anno, di cui il 15% sono diagnosi di microcitoma che è una delle patologie più aggressive in oncologia

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto